Motogp Gp Americhe Marquez domina
Secondo Pedrosa: le Honda ufficiali fanno il vuoto. Terzo Lorenzo, ma mai in gara per la vittoria, e solo sesto Rossi.
Marc marquez, Daniel Pedrosa, Valentino Rossi, Jorge Lorenzo su www.motocarene.com
AUSTIN - Pedrosa scatta subito in testa, Rossi rimane un po' nelle retrovie a studiare la situazione e Marquez seguito da Lorenzo si lanciano all'inseguimento dello spagnolo che vola via: il Gp delle Americhe parte esattamente come previsto. Ma a scombussolare le carte in tavola ci pensa la potenza mostruosa della Honda che ha reso quasi subito la gara una questione fra Pedrosa e Marquez da soli in testa, da soli a giocarsi la vittoria e - soprattutto - il ruolo da leader nel team.
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Alla fine ha avuto la meglio Marquez ma lo spettacolo - un po' carente perché i distacchi fra i primi due e Lorenzo, terzo, sono diventati subito abissali - lo hanno fatto praticamente solo i due piloti lì in cima al mondo. Pedrosa e Marquez hanno infatti corso per tutta la gara vicinissimi, anzi appiccicati.
LE IMMAGINI
Marquez ha avuto l'accortezza - e per certi versi l'umiltà - di lasciare il ruolo di battistrada a Pedrosa: fare il tempo, stare davanti da soli e avere lo stesso ritmo per tutti i giri non è facile, serve esperienza con le MotoGp. Una tattica che ha trasformato la gara di Pedrosa e Marquez in una specie di parata fino al duello finale. Ossia a nove giri dalla fine, quando Marquez ha attaccato, è passato in testa, volando inesorabilmente via
verso la vittoria. E lo spettacolo allora? E' stato tutto (un po' poco, ok) nello stile dei due, precisissimo e pulito per Pedrosa, fantasioso e tutto fuori dalla moto per Marquez.
Terzo come dicevamo si è piazzato Lorenzo, che ha preceduto Crutchlow e Bradl. E Rossi? Solo sesto (come nel warm up) davanti Dovizioso con una Ducati che è riuscito comunque a tenersi dietro qualche Honda e Yamaha. Valentino ha pagato tutti i guai accusati nel week end con una moto che non è mai sembrata a punto. Guai che comunque non l'hanno obbligato all'onta di arrivare dietro la moto che guidava lo scorso anno.
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Alla fine ha avuto la meglio Marquez ma lo spettacolo - un po' carente perché i distacchi fra i primi due e Lorenzo, terzo, sono diventati subito abissali - lo hanno fatto praticamente solo i due piloti lì in cima al mondo. Pedrosa e Marquez hanno infatti corso per tutta la gara vicinissimi, anzi appiccicati.
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Marquez ha avuto l'accortezza - e per certi versi l'umiltà - di lasciare il ruolo di battistrada a Pedrosa: fare il tempo, stare davanti da soli e avere lo stesso ritmo per tutti i giri non è facile, serve esperienza con le MotoGp. Una tattica che ha trasformato la gara di Pedrosa e Marquez in una specie di parata fino al duello finale. Ossia a nove giri dalla fine, quando Marquez ha attaccato, è passato in testa, volando inesorabilmente via
Terzo come dicevamo si è piazzato Lorenzo, che ha preceduto Crutchlow e Bradl. E Rossi? Solo sesto (come nel warm up) davanti Dovizioso con una Ducati che è riuscito comunque a tenersi dietro qualche Honda e Yamaha. Valentino ha pagato tutti i guai accusati nel week end con una moto che non è mai sembrata a punto. Guai che comunque non l'hanno obbligato all'onta di arrivare dietro la moto che guidava lo scorso anno.
Franco Ilacqua
Mercoledì 24 Aprile 2013
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